giovedì 14 giugno 2007

World of Warcraft: the Burning Crusade

Otto milioni di persone. Potrebbero essere gli abitanti di una grande metropoli. Potrebbero rappresentare il numero di persone che ha sognato terre lontane e fantastiche. Potrebbero essere i seguaci di una “nuova religione”. Potrebbero essere tutte queste cose insieme e molto di più. Otto milioni. E' il numero di persone che gioca a World of Warcraft, cifra da capogiro! Il merito per un risultato del genere va a Blizzard, software house in grado di immaginare e sviluppare un mondo virtuale accessibile agli “avventurieri della domenica” ma nello stesso tempo abbastanza profondo e complesso da attrarre gli “eroi più smaliziati”. Con premesse del genere potete immaginare con quale smania la community di WoW abbia atteso l'uscita di The Burning Crusade, la primissimaDopo aver esplorato in lungo e largo i continenti che caratterizzano WoW, dopo aver fatto Instance su Instance... erano in tantissimi a desiderare qualcosa di nuovo. Burning Crusade porta con sé un numero certamente interessante di novità. Abbastanza da prendere a schiaffi il fan più annoiato e fargli tornare la voglia di giocare. La prima importante novità è l'introduzione di un intero nuovo continente, le Outland. Si tratta di una terra grande circa 1/3 i continenti già conosciuti. Nuove terre... nuove avventure. Ovvia la presenza di una incredibile quantità di Quest, Instance, creature e Item inedite. Crolla anche il muro del 60simo livello il cui limite passa 70. Un'altra importante novità, di cui si è parlato tantissimo in passato, è l'introduzione di due nuove razze i Draenei per quanto concerne l'Alleanza e i Blood Elves dal lato Orda; come se non bastasse, anche grazie all'introduzione di queste due nuove razze, sarà possibile avere un PG Paladino nell'Orda e uno Shamano tra i membri dell'Alleanza. La maggior parte delle classi ha subito un'importante revisione dell'albero dei Talenti per rendere sempre più equilibrato il delicato ecosistema di World of Warcraft. Tra le tante altre novità introdotte impossibile non citare la nuova professione, quella del Jewelcrafting e le “cavalcature volanti” che consentiranno ai giocatori “più bravi” di muoversi autonomamente anche per via aerea. Ma, messo da parte l'elenco delle novità... quali sono le sensazioni che Burning Crusade regala una volta che si (ri)comincia a giocare? Beh, si ha certamente l'impressione di sentirsi a casa. Il giocatore di World of Warcraft non proverà alcun senso di disorientamento o storcerà il naso per la presenza di novità troppo “appariscenti e invasive”. Burning Crusade è senza ombra di dubbio quello che tutti gli appassionati World of Warcraft si aspettavano: tanta nuova avventura in pieno stile Blizzard. espansione a pagamento del successone Blizzard.
D'altra parte esplorando le Outland ci si rende conto di quanto Blizzard meriti il successo che ha sino ad ora ottenuto. Burning Crusade non offre una grafica tecnicamente “all'ultimo grido”. Non sono presenti effetti o filtri grafici particolarmente complessi o in grado di far gridare al miracolo. Offrire un prodotto con suddette caratteristiche agli inizi del 2007 è un rischio. Quello degli MMORPG è ormai un settore dall'alto tasso di competitività, all'interno del quale molte software house hanno deciso di spingere i propri prodotti anche puntando pesantemente sulla qualità e complessità della veste grafica (provate a dare uno sguardo alle immagini di Age of Conan o Lord of The Ring: Online).Potrebbe sembrare un passo falso da parte di Blizzard e, invece, è proprio il mondo in cui la software house ha affrontato e risolto una situazione del genere che dimostra la propria superiorità. Burning Crusade è caratterizzato da un comparto grafico assolutamente nella norma (in grado di garantire ad un gran numero di utenti dotati di PC poco aggiornati di far “girare” egregiamente il gioco...) che però da un punto di vista artistico si dimostra assolutamente fuori parametro. Salite in sella al vostro cavallo e fatevi un giro, esplorate le Outland! Il lavoro svolto dai design e grafici della Blizzard ha dell'incredibile. Può piacere o meno... ma ogni luogo, ogni terra ha la sua personalità, suscita un emozione diversa, ha “il suo perchè”, Per un MMORPG si tratta di qualcosa di fondamentale. E' facile, facilissimo creare dal nulla vastissimi territori e cadere nell'ovvio, nell'anonimo. Blizzard è riuscita a non sbagliare mai. Questo è incredibile. Questo è uno dei motivi per cui 8 milioni di persone giocano a World of Warcraft. La forza di World of Warcraft sta, infatti, nella grande personalità che Blizzard è riuscita a regalare all'universo da lei ideato. A questo si associa la capacità da parte della software house di regalare (attraverso patch gratuite) continui e consistenti miglioramenti che mantengono alta l'attenzione dei videogiocatori. Burning Crusade è la conferma e la dimostrazione dell'efficacia del “metodo Blizzard”. Le novità sono tali e tante da giustificare pienamente il costo dell'aggiornamento. Dall'altra parte “il nuovo” è stato sviluppato e introdotto con grande maestria e capacità. Onestamente, come prima espansione, non si poteva chiedere di più. Il bello, in realtà, arrivare proprio ora. In che direzione andrà la software house americana. Sarà in grado di gestire “la nazione” sempre più smaliziata di avventurieri alla quale lei stessa ha dato vita? Sarà in grado di percepire con la massima sensibilità le sempre crescenti esigenze della sua community? Cosa ci regalerà con le prossime espansioni? Solito “pacco di nuove Quest-Terre-Item”? O andrà oltre proponendo un sistema di interazioni sociali più complesso? Rivoluzionerà il ruolo e l'importanza delle gilde o si limiterà ad aggiungere nuovi Dungeon? Offrirà qualcosa di più interessante e completo agli amanti del PvP o si limiterà a “limare” l'attuale offerta?

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L'Imperatore!


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